martedì 11 giugno 2013

Oh, che bel castello...

Instancabile Arianna Papini, autrice e illustratrice ispirata e prolifica, ma anche operatrice di cultura, organizzatrice e didatta appassionata.
Da giovedi 13 a sabato 15 giugno, a Scandicci, nella bella cornice del Castello dell'Acciaiolo, ha il suo momento conclusivo Oh che bel castello... iniziativa di avvicinamento alla lettura per bambini e adulti insieme, in un percorso che durante l'anno ha visto lavorare i bambini intorno a famosi libri per l'infanzia, alla fine restituiti dai piccoli, durante i laboratori, in forma nuova e fantasiosamente originale. Un modo per rileggere tante esperienze grafiche e libri per l'infanzia essenziali per la formazione e la crescita, a cominciare da quelli di Maurice Sendak e Leo Lionni.

Nella tre giorni di Scandicci si potranno ammirare i lavori dei bambini, esposti in mostra, frequentare nuovi laboratori con gli illustratori Sandro Natalini e Lucia Scuderi, ascoltare le storie di Arianna Papini sotto l'Albero della Quaglia, fare il punto su quest'esperienza, e più in generale sui rapporti tra infanzia, immaginario, didattica e 'pratica del fare', con gli interventi di Bruno Tognolini, Marco Dallari, Lola Barcelò, Giovanna Malgaroli, Paolo Borin.

Nel testo introduttivo al catalogo dell'iniziativa, voluta in primis dalla Biblioteca per i ragazzi di Scandicci e l'Istituto degli innocenti di Firenze, Arianna Papini ci racconta il senso e l'importanza dell'iniziativa.



Le fiabe condivise

Arianna Papini
Curatrice della mostra


(...) Spesso mi viene chiesto con che criterio scelgo i libri per i piccoli, poiché è evidente la grande varietà iconica e stilistica del parco libri che abita il mio carrello di lettrice itinerante. Il criterio è molto semplice. Ai bambini va dato il meglio affinché possano assaporare la qualità del fare, dell’apprendere, dell’ascolto e della parola, dell’interpretazione e della comunicazione diretta. La curiosità, che poi è il movente di ogni andare, va coltivata fin da subito affinché la persona piccola, nel divenire grande, annoti tutti gli infiniti incredibili e imperdibili incontri che fa, nel grande libro della propria vita,
come bagaglio denso e leggero, forte e invisibile arma pacifica da poter utilizzare nel momento del bisogno. Il meglio della letteratura, questo va dato ai bambini. La letteratura dalle parole poetiche e intense, a volte difficili e quindi da scoprire o indovinare o fraintendere, le frasi musicali musicate da grandi scrittori che universalmente si rivolgono a lettori di ogni età.


 È qui l’altro elemento discriminante: i libri che vivono nel mio carrello sono senza età, ampiamente condivisibili, così che chiunque ne possa usufruire, io stessa ogni volta, il lettore adulto o anziano, neonato, ragazzo, poiché in quelle parole trova una parte della propria vita non ancora spiegata altrove, un’apertura dunque alle mille strade della conoscenza di cui la prima, e più importante, è quella di se stesso. (...) Qui entra il terzo tema, quello dell’iconografia. È difficile che i bambini imparino ad accogliere e condividere i tanti volti dell’umanità, se non hanno usufruito fin da piccolissimi della ricchezza di immagini differenziate, non stereotipe, capaci di renderli persone aperte all’altro, alle diversità dei mondi. Sempre la curiosità dunque, che allontana la paura e trova un senso nella condivisione delle storie, ancora una volta, all’interno dello scrigno di libri di alta qualità con immagini artisticamente alte, accuratissime, forti.


Così abbiamo lavorato a Scandicci, partendo dai bellissimi libri e dal viaggio negli spazi densi e speciali della crescita, in cui i bambini trovano esperienza condivisa e socialità. Da lì siamo partiti leggendo per terra, osservando le reazioni e gli sguardi intensi, lavorando dall’interno di quelle strutture che sul territorio, ogni giorno, hanno a che fare con i bambini e con le loro famiglie. Poi in quei luoghi il lavoro è proseguito, le fiabe e le storie hanno trovato infinite vie espressive, facendo nascere altre storie, dipinti, case, personaggi. (...)



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