venerdì 31 maggio 2013

Stazione di Topolò






"Topolò – Topolove, piccolo borgo di trenta abitanti sull’estremo confine italo-sloveno, nelle Valli del Natisone, diventa ogni anno nel mese di luglio un crocevia di incontri e scambi culturali degni di una capitale. Registi, musicisti, scrittori, fotografi, performers e uomini di scienza provenienti da tutto il mondo confrontano la loro ricerca con la molteplice realtà del luogo. Non è un festival, Stazione di Topolò/Postaja Topolove, ma un piccolo-grande laboratorio che coniuga la sperimentazione con l’arcaicità di una antica cultura e la forza dell’ambiente che la ospita.
Tutto ciò che accade prende vita dal contatto diretto con il paese, che diventa così motore principale e non scenario degli eventi. Tutto si svolge nei prati, nelle piazzette, lungo i vicoli e nelle case del borgo “dopo il tramonto”, “nel pomeriggio”, “verso sera”, gli unici orari conosciuti dalla Stazione.
E in luoghi reali-immaginari quali l’aeroporto, le 4 ambasciate, l’Istituto di Topologia, l’ufficio postale, la sala d’aspetto, l’Officina Globale della Salute, l’Istituto per le Acque, la Pinacoteca Universale, le antiche sinagoghe, le terme."

Francobolli per l'Ufficio postale di Topolò

Definire Topolò è quindi definire l'indefinibile. Il nome stesso lo situa in un universo che non sappiamo se vero o finto, se frutto di realtà o portato della fantasia. Non sappiamo bene cosa sia, cosa si faccia là (o meglio lo sappiamo ma tutto è così vago che preferiamo lasciarlo nella sua vaghezza), non sappiamo quando avvengano le cose (gli eventi, i concerti, le mostre...), e in fondo, nello spirito delle cose, nemmeno ce ne importa molto. La Stazione di Topolò è una grande performance collettiva cui tutti possono accedere, un evento surreal-comportamentista (si dirà così, boh!?) astratto e concreto, individuale e collettivo. Naturalmente come tutte le cose che esistono e non si sa bene quando né perché, anche la Stazione di Topolò è 'scandalosa' e quindi minacciata dalla burocrazia (quella della Regione Friuli-Venezia Giulia, nel caso), che ha tagliato pressoché l'intero contributo che permetteva alla Stazione di funzionare.


Due Picasso Guernica per la PUT (Pinacoteca Universale di Topolò)

E allora scatta la solidarietà (una volta si sarebbe detto 'militante') e su impulso di Guido Scarabottolo, sempre in prima fila nelle imprese defilate, divertenti, apparentemente incongrue, la Galleria milanese l'Affiche organizza, per il mese di Giugno, un'asta di opere per continuare a finanziare la Stazione. Nello stile della manifestazione l'Affiche non ci dice in che data si svolgerà l'asta (ci ha promesso, però, di farcelo sapere e di mandare in rete un sito dove poter vedere, e magari acquistare, in anteprima le opere).


Per chi volesse contribuire, con denaro o disegni, all'asta e quindi all'attività della Stazione di Topolò il suggerimento è di rivolgersi all'Affiche.

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