martedì 31 maggio 2011

L'ossessione di Bobò


Quinto appuntamento con Pinocchio al Museo della Grafica di Pisa. Tocca questa volta ad Antonio Bobò, pittore e incisore livornese ‘malato’ di Pinocchio, in mostra fino al 31 luglio.

Per Bobò, Pinocchio è stato, infatti, più che un compagno d’arte e di strada, una vera e propria ‘ossessione’. Un’ossessione che dura più di quindici anni, dal 1996 ad oggi, con le illustrazioni di un’edizione del libro, pubblicata da Bandecchi & Vivaldi, ma poi, esaurita questa quasi ‘formalità’, con decine e decine di disegni e dipinti, sculture, ready made, oggetti di legno e carta, burattini scolpiti e assemblati.

Un’ossessione, abbiamo detto, ma anche la ricerca di un senso: cos’è, chi è Pinocchio, si chiede l’artista? Un libro per bambini o una metafora per adulti? Una favola o la proiezione di un’angoscia esistenziale?
La visione di Bobò è realisticamente minuziosa, ma nel contempo astratta, densa di particolari, rispettosa delle storia ma ‘traditrice’ del racconto, piegata com’è ad una complessità di interpretazioni simboliche.

Pinocchio e il carabiniere

Pinocchio e Lucignolo

lunedì 30 maggio 2011

Libri alla Marina


Una Marina di Libri, prima fiera dell'editoria indipendente in Sicilia e festival letterario, si terrà dal 3 al 5 giugno presso Palazzo Steri Chiaromonte, in Piazza Marina, dove si ammira lo straordinario 'albero millenario', tra le bellezze naturali più notevoli di Palermo.

Una Marina di Libri Kids è la sezione dedicata interamente all'editoria per ragazzi e prevede numerosi laboratori, letture animate, incontri con autori. Saranno presenti case editrici qualificate:  Kalandraka, Babalibri, Topipittori, ArteBambini, Orecchio Acerbo, BiancoeNero edizioni, Fatatrac.

L'albero millenario di Piazza Marina a Palermo

La manifestazione è organizzata dal Consorzio Centro Commerciale Naturale Piazza Marina&dintorni e da Navarra Editore in collaborazione con l'Associazione Oliver.

Per info e prenotazioni:
• 328.9694977
• oliver.lab.festival@gmail.com

domenica 29 maggio 2011

Il Kamishibai di Simone e Kumi


Il kamishibai è una di quelle cose che sembrano nascere dal nulla: fino ad un momento prima non ci sono e nessuno, apparentemente, le ha mai sentite nominare; un momento dopo tutti sanno cosa sono e sembra non se ne possa più fare a meno.

Ma cos’è, dunque, il kamishibai? Sarà forse meglio far riferimento ad una tradizione nostrana che, coi tempi moderni, si è persa quasi del tutto ed è tenuta in vita, in animazione sospesa diremmo, da pochi ardimentosi: quella dei cantastorie (o contastorie come si usa dire adesso).
I cantastorie giravano per le piazze con il loro telo illustrato, chiamavano a raccolta la gente del paese con tromba o tamburo, salivano su un palco improvvisato e raccontavano (in prosa, in rima, cantando…) una storia mirabolante e fantastica che ci diceva di Angelica e Orlando, oppure del brigante Musolino, oppure del terribile terremoto di Messina. Una storia che facesse sognare, o informasse su famosi fatti di sangue o orribili sciagure.

Sesto Fiorentino: in attesa del kamishibai

I cantastorie fanno comunque parte di una tradizione che, soffiando sulla cenere, come avrebbe detto Levi-Strauss, fa cadere le sue scintille in tutto il mondo e quindi non sarà certo inaspettato se in Brasile si diffonde la letteratura de cordell o in Giappone, appunto, i kamishibai. Che sono, tornando alla domanda iniziale, dei teatrini in bicicletta, diffusi nelle campagne del Giappone fino ai primi anni del secondo dopoguerra: teatrini a fogli mobili illustrati che raccontavano mirabolanti storie tradizionali, fiabe antiche, fascinose e straordinarie. I kamashibaiya giravano per le campagne e i paesi con la loro bicicletta attrezzata, a volte accompagnavano i loro spettacoli con un organetto, e vendevano ai bambini raccolti davanti al teatrino e avvisati dell'inizio della recita dallo sbattere rituale dei bastoncini, i dolciumi che si erano portati dietro (una specie di biglietto d’ingresso, che dava diritto ai posti migliori).

Una forma di teatro molto immediata e popolare che fu spazzata via dall’avvento della televisione (il Kamishibai in casa!) e che sembra adesso tornare di gran moda soprattutto per l’uso didattico e socializzante che hanno cominciato a farne le scuole, prima in Giappone, poi, com’è ovvio, in ogni parte del mondo.

Doccinosan
Simone Frasca e Kumi Suzuki hanno visitato questa tradizione di un popolo lontano adattandola ad usum delphini (il delfino, nel caso, sono stati i bambini di Sesto Fiorentino, raccolti alla Biblioteca Ernesto Ragionieri) e operando una koinè di intenti che ha visto Simone introdurre lo spettacolo raccontando e disegnando la storia di Doccino, il gatto testimonial della Biblioteca che entra in tutte le storie, per poi lasciarlo dentro il teatrino di Suzuki che ha incominciato, con grazia tutta orientale, a raccontare la fiaba di Momotaro, il bambino che nasce da una pèsca e che, aiutato dai suoi dolcetti magici e dagli animali che raccoglie sulla sua strada, libera il Giappone dal predominio arrogante degli orchi.
Una favola antica che ricorda tutto il patrimonio fiabesco di ogni paese (dai Musicanti di Brema, al Pesce magico, a Prezzemolina…) e che è, abbastanza scopertamente, una delle matrici che usò anche Maurice Sendak per il suo Where the wild things are (che difatti Simone cita, doveroso atto di omaggio, in uno dei disegni del teatrino).


Kumi Suzuki e sua figlia con il loro teatrino

Cos’altro dire? Bella favola, bei disegni, commenti e risate, bambini felici e divertiti, adulti con un po’ di nostalgia per un modo di raccontare e far spettacolo che sembrava irrimediabilmente perduto. Giornata di sole.

Simone Frasca e il suo Momotaro

venerdì 27 maggio 2011

Chiara Carrer alla Tribù dei lettori


Domenica 29 maggio, alle ore 17,00, nella tenda montata in Piazza Santa Maria in Trastevere, a Roma,  per la Tribù dei lettori, Chiara Carrer terrà un laboratorio sul suo ultimo libro, Il dono di Alma, illustrato con i testi di Federica Iacobelli.

Il libro, che sarà in libreria dai primi giorni di giugno affronta il tema dei bambini in affido. Federica tratta l’argomento con delicatezza e sensibilità e Chiara, d’altra parte, offre al libro tutta la maestria del suo immaginario di grande artista.

La piccola Alma si muove in tutte le case che visita, e in cui viene ospitata, tra pezzettini di carta a quadretti, segni di penna e di matita apparentemente anarchici ma sempre sapientemente controllati, con campiture sovrapposte di colore quasi indolenti, ma mai banali né scontate.
Un libro che si pone nettamente in quella linea dei Princípi, da cui la casa editrice trae la metà della sua ragione, e che sono la sostanza stessa del nostro operare all’interno del gran tema della responsabilità sociale.

giovedì 26 maggio 2011

Here is Fupete




"C’è qualcosa di magico e affascinante nel vedere un artista disegnare dal vivo. In quel momento chi disegna diventa un tramite con qualcosa di più grande, di più ampio, le sensazioni si amplificano rispetto a ciò che si vede, il flusso creativo diventa il centro e una via alla verità."


Fupete è Daniele Tabellini. Giovane, livornese, disponibile e curioso, è una delle realtà più interessanti della nuova grafica italiana, attento solo alla sua arte e al gesto performativo, poco incline a compromessi e accomodamenti di ogni tipo. La sua grafica è una grafica di pancia e di testa, istintiva e riflessiva, fitta di segni, di incubi e di sogni. A suo agio a Barcellona, Parigi e New York ma capace, come per questo Drawing Live, di organizzare la sua fantasia e quella dei suoi sodali a Viareggio, in questo fine settimana, dal 27 al 29 maggio. Disegni e musica, organizzati con Erika Gabbani (Nasonero).



mercoledì 25 maggio 2011

Il mondo matto di Atak


Prima personale italiana di Atak che espone, al Palazzo Incontro di Roma, via dei Prefetti 22, nel quadro della Tribù dei lettori, dal 26 maggio al 26 giugno, le tavole che ha disegnato per Il mondo matto, gran libro di illustrazioni recentemente tradotto e pubblicato in italiano da Orecchio Acerbo.

Quello che noi chiamiamo 'buon senso' ci dice che dentro la gabbia il domatore ha la frusta in mano e fa saltare i leoni al suo comando: oppure che il gatto insegue i topi, il cacciatore spara alla lepre e la mamma dà la pappa al suo bambino. E così via.
Ma chi ci assicura invece che non sia possibile un mondo parallelo e rovesciato dove il bambino imbocca la mamma, i gatti scappano davanti ai topi, la lepre spara al cacciatore e il domatore salta allo schioccar della frusta dei leoni?

Paradossale si dirà, ma Atak, pseudonimo di Georg Barber, talentuoso artista tedesco, sembra davvero credere in un mondo rovesciato che ponga molte domande al nostro mondo ‘diritto’, lo metta in continua e costante discussione e ne individui, impietosamente, molti punti di rottura.
Un libro quindi che, ben al di là dell’evidente divertissement, postula la nostra attenzione e stimola la riflessione. Attenti!, ci dice Atak, che il ‘normale’ non è mai così ovvio e che il mondo alla rovescia può riservare sempre delle sorprese.


Con questo Mondo Matto, Atak ci offre una silloge di disegni che pescano liberamente nell’immaginario collettivo dei nostri tempi. Acrilici grondanti segni e colore, sapientemente ingenui come ex voto, fitti di notazioni e personaggi, attenti alle grandi lezioni, all’espressionismo tedesco, per dire, all’arte brut o a certe tendenze della pop e della new pop art americana. 


Privacy per Tapirulan


(comunicato stampa) L’Associazione Tapirulan bandisce la settima edizione del concorso per illustratori. Finalità del concorso è quella di selezionare i quaranta autori che saranno protagonisti della mostra Gli illustratori di Tapirulan, a Cremona dal 3 dicembre 2011 al 29 gennaio 2012.
Dopo Tony Wolf, Milo Manara, Silver, Sergio Toppi e Guido Scarabottolo la giuria del premio passa sotto la direzione di un altro nome illustre dell’illustrazione: Roberto Innocenti.

Le quaranta illustrazioni selezionate dalla giuria, verranno pubblicate sul catalogo della mostra e dodici di queste anche sul Calendario Duemila12 di Tapirulan. Durante l’inaugurazione della mostra verrà assegnato il primo premio di 1000 euro. Un ulteriore premio di 300 euro verrà assegnato all’autore dell’opera più votata dagli utenti del sito www.tapirulan.it.

Si può partecipare al concorso inviando un’opera di formato quadrato (dimensioni minime 25x25 cm, massime 40x40 cm) entro il 23 settembre 2011. E si può partecipare anche con immagini digitali, che possono essere spedite attraverso lo specifico form sul sito www.tapirulan.it/concorso-calendario dove si possono trovare anche tutte le informazioni e i dettagli sul concorso. Il tema del concorso è Privacy: per chi vuole interpretare in immagini emozioni segrete, pensieri inconfessabili, vizi privati e pubbliche virtù. Insomma, il diritto alla riservatezza che si scontra con l'irrefrenabile curiosità...

www.tapirulan.it/concorso-calendario
calendario@tapirulan.it
tel: 347.6881328 – 328.8518849

martedì 24 maggio 2011

Da Bologna a Gerusalemme


Yana Bukler, illustratrice israeliana, e Nurit Shilo Cohen, curatrice della sezione Illustrazione del The Israel Museum, hanno organizzato una mostra di nove autori, selezionati tra i loro preferiti contattati e scelti alla Fiera del libro di Bologna: Philip Giordano, Serena Intilia, Svjetlan Junakovic, Violeta Lopiz, Maurizio Quarello, Alessandro Sanna, Gek Tessaro, Valeria Valenza, Javier Zabala. Ognuno degli autori ha raccontato, graficamente, la sua vita con una 'lettera'che viene esposta, insieme ai disegni, fino a settembre all’Israel Museum‘s Youth Wing Library, la libreria per ragazzi del The Israel Museum di Gerusalemme.

 Siamo naturalmente lieti per Serena Intilia, che ha appena pubblicato con noi In viaggio, che sarà oggetto di due laboratori, proprio questa settimana, a Roma, durante la Tribù dei lettori.

Gli appuntamenti con i laboratori di Serena sono previsti giovedi 26 maggio alle ore 9,30 presso la libreria Scuola e Cultura e venerdi alle ore 11,30 presso la libreria Il Ghirigoro.

La lettera grafica e uno dei disegni di Serena Intilia esposti a Gerusalemme


lunedì 23 maggio 2011

Sgarbi e dissensi

Non c’erano naturalmente dubbi che la Biennale di Venezia, affidando la curatela del Padiglione Italia a Vittorio Sgarbi, si esponesse volontariamente al fuoco delle polemiche. Puntualmente arrivate a pochi giorni dall’inaugurazione (fissata per il 4 giugno).
Ne abbiamo letto sui giornali tra i soliti strilli, frizzi e lazzi del nostro, ma non ne avremmo certo parlato, visto che oltretutto, in mezzo agli strepiti, abbiamo capito pochissimo dei contenuti, se non ci avesse messo lo zampino Roberto Innocenti che, invitato a quella che avrebbe dovuto essere una grande vetrina internazionale, ha detto decisamente di no, con motivazioni che ha voluto spiegare in una lettera circolare che pubblichiamo integralmente.


Gentili Sigg.

Mi scuso e ringrazio per l'invito ad una così importante Esposizione d'Arte , ma ci ho ripensato.
Non credo che l'Italia abbia bisogno di me per essere rappresentata, e io mi sentirei come un gatto ad una esposizione canina, o viceversa.
Se la mia vita dipendesse da questo Stato che ufficialmente mi invita, il mio recapito sarebbe c/o Stazione Centrale. È all'Estero che ho trovato casualmente e fortunatamente la dignità del lavoro, il rispetto e l'apprezzameto per la qualità e l'impegno, e la condizione più importante per pensare e produrre: la Libertà.
In attesa che questo pittoresco Paese si decida ad attuare e rispettare i Principi e e Diritti della sua Splendida Costituzione, distintamente saluto e ringrazio.

Roberto Innocenti, illustratore

Non crediamo che ci sia bisogno di ulteriori commenti da parte nostra. In filigrana si legge non solo il dissenso ma la volontà e la speranza per un paese diverso, un paese possibile che sarebbe potuto essere e che non è. Un luogo dove i Princípi sono più importanti delle apparenze, dove il lavoro è prestato e valutato con onestà, serenità e rigore, fuori dalle trombe, dai palloncini pubblicitari e dalle chiassate da avanspettacolo.
Grazie quindi a Roberto.

domenica 22 maggio 2011

Ritorno ad Andersen

Roberto Denti e Gianna Vitali entrano al Museo Luzzati per la Premiazione

Bella serata per la premiazione dell’edizione 2011 del Premio Andersen al Museo Luzzati di Genova. Una grande radunata di amici, uno scambiarsi i saluti dopo Bologna, la ritualità (gradita, graditissima!) dei ringraziamenti e dei complimenti. Un po’ di malinconia, qualche timida ventata di entusiasmo, qualche interrogativo. Come sarà il prossimo anno? Cosa ci aspetta dietro l'angolo? Constatazione soddisfatta del lavoro fatto, della verifica di una crescita del settore che è evidente, ma anche preoccupazione per le ancora grandi difficoltà di mercato, per la mancanza ormai storica e cronica di interventi di sostegno pubblici, per l’indifferenza che affiora in mezzo a tanta altra buona volontà.

Tra i momenti importanti della serata il saluto di Rosellina Archinto che, alla metà degli anni sessanta, fondando la Emme Edizioni, dette il via decisivo alla rinascita (o forse alla nascita?!) del libro illustrato di qualità in Italia, e poi, dopo le premiazioni, la conclusione di Ferruccio Giromini che ha tracciato un succoso profilo storico della nascita del Premio e della Rivista e un commosso ricordo di chi, della rivista e del premio, fu il vero insostituibile motore, Gualtiero Schiaffino.

A tarda sera affiorano nelle conversazioni private i molti fantasmi che sono ancora nei nostri armadi. Il rapporto con le librerie? Con le biblioteche? E quelli con la distribuzione? E con i lettori? E tra gli operatori? Nemmeno Barbara con il suo sorriso e il suo entusiasmo, nemmeno Roberto con le sue belle e profonde parole, possono allontanare del tutto quei punti interrogativi. Comunque l’importante era esserci, aver visto i vecchi amici, esserci scambiati pacche sulle spalle, aver verificato il lavoro svolto e aver preso forza e coraggio per andare avanti. Perché, come ha detto Fausta Orecchio, in fondo al tunnel si vede sempre un po’ di luce.

mercoledì 18 maggio 2011

Che treno prese Sherlock Holmes?

Disegno di Sidney Paget da Strand Magazine

Le tavole di Ale+Ale esposte in biblioteca
Festa alla Biblioteca Ernesto Ragionieri di Sesto Fiorentino in occasione del Maggio di libri, per la presentazione dello Studio in rosso, disegnato da Ale+Ale, primo volume che Prìncipi & Princípi intende dedicare alle avventure di Sherlock Holmes.
Nell'occasione è stato anche 'riposizionato' all'interno della Biblioteca, un busto bronzeo di Holmes, corredato dall'immancabile pipa.
L'iniziativa è stata curata dall'associazione di appassionati Uno studio in Holmes attivissima nella ricerca di tutte le memorabilia che riguardano il personaggio di Sir Arthur Conan Doyle.


 Il treno di Holmes

Ma perché, ci si chiederà, questa passione per Sherlock Holmes a Sesto Fiorentino? La risposta è nella scheda che accompagna il busto e che riportiamo integralmente.

Sidney Paget: la lotta tra Holmes e Moriarty
"Ne "L'avventura della casa vuota" si legge che Holmes, sopravvissuto ad un agguato a Meiringen in Svizzera il 5 maggio 1891, vagò tutta la notte sulle montagne, "e una settimana dopo mi ritrovai a Firenze" in incognito. Le strade erano interrotte a causa di alluvioni al nord e l'unico modo che aveva per arrivare in soli 7 giorni era il treno. Lunghe ricerche hanno dimostrato che i treni provenienti da Torino e Milano (treno "Lampo") arrivavano a Santa Maria Novella alle "4.38 di sera, 1.26 di notte e 5.55 del mattino". Considerando che in quei giorni la polizia aveva avviato una vera caccia all'uomo in cerca di socialisti ed anarchici, sarebbe stato assai pericoloso per Holmes, in incognito, presentarsi di notte con i documenti falsi. Si desume perciò che arrivò nel pomeriggio. Ma anche quella soluzione era pericolosa perché Firenze era piena di inglesi e a quell'ora il centro era affollato di gente: avrebbe potuto essere riconosciuto. L'unica fermata che quel treno faceva tra Pistoia e Firenze era a Sesto Fiorentino, alle 16.28, e nella teoria si sostiene che egli sia sceso proprio a questa stazione. Holmes cercava il "collegamento" in grado di rifornirlo di denaro, documenti ed appoggio. Studiosi e appassionati sostengono si trattasse di Paolo Lorenzini, fratello di Carlo Collodi, direttore della Ginori, che si recava spesso a Londra e i cui interessi coincidevano con quelli della politica inglese dell'epoca. Holmes soggiornò quindi per qualche tempo in questa stessa villa, fìngendosi uno dei tecnici stranieri assunti da Lorenzini, probabilmente prestando qualche consiglio in quanto era anche un ottimo chimico."

Sidney Paget: Sherlock Holmes e il professor Moriarty


Disegno di Sidney Paget

Il disegno del personaggio

L'iconografia di Sherlock Holmes è ricchissima e molto nota e deve un grosso debito di riconoscenza a Sidney Paget, il primo artista ad affrontare il personaggio, che su Strand Magazine, dal 1891, ne definì la fisionomia, il portamento, le caratteristiche.

Peter Cushing come Sherlock Holmes
Molte delle figurazioni di Paget sono diventate quasi una seconda pelle di Holmes, dal caratteristico berretto alla pipa ricurva, dal naso aquilino alla mantellina a quadri scozzesi, alla grossa, inseparabile, lente d'ingrandimento. Sherlock Holmes, nei disegni di Paget, è alto e magro, stempiato, e anche il cinema non ha potuto fare a meno di riferirsi a queste caratteristiche (si pensi a Peter Cushing) quando ha voluto metterlo in scena.

Copertina di Giorgio Tabet
La fortuna italiana del personaggio, pur se non poteva non risentire della lezione di Paget, è altrettanto illustre: si cimentarono infatti, colla figura dell'investigatore di Sir Artur, Carlo Chiostri (Salani) e Giove Toppi (Nerbini), per giungere, risalendo negli anni, a Giorgio Tabet, Ferenc Pinter, Karel Thole. Ale+Ale, con il loro tratto così ottocentesco nella forma ma così ironicamente moderno nella sostanza, sono solo una tappa, noi pensiamo particolarmente interessante, di un percorso narrativo e iconografico che sembra ben lontano dall'esaurirsi.


Illustrazione di Ale+Ale per Uno studio in rosso

Percorsi fisici e mentali


La Libreria Cibrario di Acqui Terme ha indetto un concorso per giovani illustratori e ci prega di darne diffusione. Pubblichiamo il bando ben volentieri.

"La Libreria Cibrario di Acqui Terme organizza una mostra per giovani illustratori, a partecipazione libera e gratuita, il cui titolo è: In viaggio: percorsi fisici e mentali. Il fine della mostra  quello di dare visibilità  a un sottobosco vivo e brillante di giovani illustratori e di far incontrare le persone, gli esperti che in questo campo lavorano e che possono dare consigli, suggerimenti, dritte a chi con difficoltà  cerca di emergere dall'anonimato e di farsi spazio nel complesso mondo dell'editoria.

Regolamento:
1. Sono invitati a partecipare al concorso artisti fino ai 40 anni di età (per i minori è richiesta l’autorizzazione dei genitori). Ogni partecipante può presentare fino a un massimo di 3 (tre) opere  inedite, non premiate o segnalate in altri concorsi.
2. La tecnica di esecuzione  libera, le dimensioni andranno da un minimo di 20 x 30 cm. fino ad un massimo di 40 x 40 cm. Per le immagini eseguite in digitale, stesse dimensioni e una risoluzione a partire da 300 dpi, e in formato jpeg. L'opera deve essere presentata in formato cartaceo, in cartoncino nella fattispecie.
3. Le opere devono essere consegnate entro e non oltre il 20 luglio, la mostra si terrà a partire dal 30 luglio e si concluderà  il 31 agosto.
4. Le opere saranno, su richiesta, restituite entro la fine del 2011 ai legittimi autori che si faranno carico delle spese di spedizione.
5. A sua discrezione, l'autore indicherà  il prezzo qualora decidesse di mettere in vendita l'opera.

In un clima di informalità, con accompagnamento musicale e degustazioni, il 30 luglio alle ore 18.00 si terrà l'inaugurazione della mostra sia nello spazio interno che nello spazio esterno della Libreria."

Libreria Cibrario 
piazza Bollente 18, Acqui Terme (AL)
tel. 0144.323463 334.3618034
www.cibrario.it cibrario@cibrario.it
www.facebook.it/libreriacibrario

martedì 17 maggio 2011

Sophie sotto le torri


 Le tavole originali di Buongiorno oggi di Sophie Fatus, fresca vincitrice di un Premio Andersen, saranno in mostra questo fine settimana, sabato 21 maggio, a Bologna.
 
Sophie Fatus
A partire dalle 11.00 (inaugurazione presso atelier les libellules, via San Vitale 36/g), si potranno ammirare 6 delle tavole originali che resteranno in esposizione per diverse settimane. Sarà anche in vendita il libro di Sophie, accompagnato da un coloratissimo poster, e ai visitatori sarà offerto un aperitivo. 

Nella stessa giornata, fra le 17.00 e le 23.00, un banchetto con una selezione del catalogo di Prìncipi & Princípi sarà presente nelle strade dell'ex Ghetto ebraico, proprio sotto alle Due torri, nel contesto della manifestazione Made in exGhetto. Altre tavole che completeranno la mostra di Sophie Fatus saranno visibili da Martino Design (via Canonica 1/a) e da Confezioni Paradiso (via dell'Inferno 12/a). In via dell'Inferno, davanti a Confezioni Paradiso, e a fianco al banchetto di Prìncipi & Princípi, per tutta la durata della manifestazione si terranno letture di Buongiorno oggi e un laboratorio 'estemporaneo' di illustrazione per bambini, a cura di Giulia Zucchini liberamente tratto dal libro  
1 seconde, 1 minute, 1 siècle, di C.Grive e M.Kerba, Gallimard Jeunesse.

L’iniziativa e la mostra di Sophie Fatus sono organizzate da Paola Parenti, che sarà reperibile qui.

Disegni di Sophie Fatus da Buongiorno oggi.
 

lunedì 16 maggio 2011

Marco Paci a Bratislava

Marco Paci

Ibby Italia  ha candidato il nostro Marco Paci, tra gli altri, a rappresentare l’Italia alla BIB, Biennale di Illustrazione di Bratislava, con il libro HH che sarà in libreria la prossima settimana, dal 26 maggio, e che sarà presentato a Civitanova Marche, nel corso di Carta canta, venerdi prossimo alle 18,30.
È un riconoscimento importante che ci inorgoglisce. I nostri complimenti più sinceri a Marco per il suo entusiasmo e per la bontà del suo lavoro, che trovano conferme in un consesso così importante e prestigioso.



Tre immagini di Marco Paci per HH, testo di Carolina D'Angelo, Prìncipi & Princípi, 2011

L'Albero delle Lettere


 “Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi…” come avrebbe cantato Fabrizio De André, alle spalle di Piazza Caricamento e del Porto Antico di Genova, nel vicolo Canneto il lungo, Stefania dirige, con passione e fantasia, la libreria l’Albero delle Lettere, attenta sempre più alla qualità della proposta che non agli affari. E d'altronde quale siano gli intenti si leggono già in uno dei suoi segnalibri: "Porgere un libro a un bambino è un atto di cultura e civiltà. Regalare la presenza e il calore della voce è un atto d'amore."


L'Albero delle Lettere è, a Genova, amata e rinomata (tutti gli amici e gli autori ce l’avevano indicata come luogo eccellente!), segnale quindi, se mai ce ne fosse bisogno, che esiste uno spazio anche per altre proposte che non siano solo quelle dei grandi supermarket del libro, luccicanti ma indifferenziati e, spesso, privi di identità e di appeal specifico come fossero l’atrio della stazione centrale.
Stefania è libraia capace di opinioni, sicura nelle scelte e prodiga di consigli. Con lei sembra facile intendersi. Succede quando si parla una lingua comune.
Buona parte del tempo si passa naturalmente tra laboratori, piccole mostre, iniziative varie: dalle Favole a merenda, alle Letture ad alta voce, agli Atelier creativi per educare all’arte. Tutto sotto il grande e capace cappello dell’animazione della lettura. 

L'Albero delle Lettere
Via Canneto il lungo 38r.
16123 Genova
tel. 010 8696944
lalberodellelettere@tiscali.it
www.alberodellelettere.it

domenica 15 maggio 2011

Hotel House a Carta Canta


Tradizionale appuntamento con Carta Canta, nel quartiere Fiera di Civitanova Marche dal 19 al 22 maggio, con una costellazione di iniziative di grande spessore per l'illustrazione, la grafica, l'editoria, la carta in genere.

Per la definizione del dettaglio rimandiamo al sito ufficiale della manifestazione. Segnaliamo solo, a livello generale, due mostre, che crediamo interessanti, sui nuovi manifesti italiani e sui 150 anni dell'Unità d'Italia vista dalla parte della grafica d'oggi. Entrambe le mostre appartengono a Graphicfest, una costola di Carta Canta, e sono curate da Mario Piazza.

L'immagine di Graphicfest


Prìncipi & Princípi sarà nella manifestazione con un proprio stand e presenterà, tra l'altro, uno dei suoi ultimi libri, HH, Hotel House, di Carolina D'Angelo e Marco Paci, venerdi 20 maggio alle ore 18,30

Saranno presenti gli autori che firmeranno le copie del libro e racconteranno l' esperienza di Porto Recanati, all'interno di una delle strutture residenziali più 'singolari' (ci si passi il termine), del nostro paese, con 2300 inquilini di 32 etnie diverse. Un libro che è una 'fotografia' dell'esistente ma anche una presa di posizione decisa in favore della tolleranza e dell'integrazione.